CLASSE 4D-5D-5C

   ISTITUTO        STATALE D’ARTE     POTENZA

PROF. LUIGI ALBANO

 

ANALISI TECNOLOGICA

Individuata la forma più giusta per l'oggetto, capace, quindi, di consentirne un corretto uso, è necessario procedere all' individuazione ed alla scelta dei materiali più idonei per la sua realizzazione. La scelta del materiale dovrà necessariamente tenere conto delle tecniche di lavorazione dei materiali in rapporto alla forma, dei costi, degli aspetti tattili, visivi ed ergonomici. Questo studio costituisce l'analisi tecnologica.

 

Un esempio di perfetta integrazione tra forma funzione ed innovazione tecnologica è costituita dalla sedia Wassilly. Questa sedia, infatti, innovativa sia formalmente che nell'uso dei materiali resta estremamente funzionale.

La Sedia Wassily, conosciuta anche come sedia Modello B3, fu disegnata da Marcel Breuer per il pittore costruttivista Wassily Kandinsky. Entrambi, all'epoca (1925), lavoravano presso la scuola del Bauhaus di Dessau.

Questa sedia fu rivoluzionaria nell'uso dei materiali (pelle e tubi di acciaio piegato) e nei metodi di produzione. Si dice che la bicicletta Adler di Breuerlo ispirò a usare tubi d'acciaio per costruire la sedia e questo si dimostrò un ottimo materiale essendo facilmente reperibile in grandi quantità.

La sedia Wassily, come molti altri disegni del movimento modernista, fu prodotta in massa negli anni cinquanta e sessanta ed essendo un classico del design è ancora oggi in vendita. I diritti sul disegno spettano a Knoll di New York ma riproduzioni non autorizzate vengono prodotte in tutto il mondo

 

 Marcel Breuer (Pécs21 maggio 1902 – New York1 luglio 1981) è stato un architetto ungherese.

Nei primi anni venti studia alla scuola del Bauhaus (corso di falegnameria). Dopo un periodo di formazione professionale presso uno studio d'architettura a Parigi, torna presso la scuola del Bauhaus come insegnante. Inizia la progettazione di mobili moderni in tubolare metallico, tra cui le sue famose sedute. È stato un esponente importantissimo del movimento moderno.

Marcel Breuer era certamente un designer.

desiGN

Con design (o progetto) si indica l'insieme delle attività di ricerca, ideazione e progettazione, finalizzate alla realizzazione di un qualsiasi prodotto, sia materiale (una sedia, un'automobile), che immateriale (software, artefatti comunicativi, prodotti audiovisivi, e così via).

La parola, solitamente utilizzata come abbreviazione del termine anglosassone Industrial Design (Disegno industriale), può essere tradotta più correttamente con l'espressione "progettazione per la produzione industriale".

  • I significati del termine

La parola inglese design significa progettazione (e non disegno) e indica un insieme concentrato di conoscenze, azioni, metodologie e strumenti finalizzati al raggiungimento di uno scopo, che rappresenta l'aspetto fondamentale di ogni attività di progettazione per l'industria. Si tratta di un processo completo e articolato che parte dalle primissime fasi di esplorazione e generazione di un'idea (nota come "concept design") e si svolge fino alla definizione finale di un prodotto e la sua collocazione sul mercato.

Nel corso del tempo il concetto, l'approccio e gli strumenti dell'industrial design si sono articolati nei vari settori industriali e produttivi in cui ha trovato applicazione: nel mondo della progettazione grafica e comunicazione visiva, si parla di "graphic design" e più di recente di "communication design" (Design della comunicazione), nel mondo dell'automobile di parla di "car design", nel mondo dell'abbigliamento si parla di "fashion design" (Design della moda), nel mondo dell'arredamento di "furniture design" (Design dell'arredo) nel mondo dell'illuminazione di "lighting design" (Design della luce) nel mondo degli allestimenti di "exhibition design", nel mondo del colore il "color design", fino ad arrivare al mondo del web dove si parla di "web design". Attualmente esistono molti campi applicativi in cui il design si è affermato, declinato a partire dalla radice primaria di industrial design.

  • Note storiche

La storia della progettazione industriale è molto lunga e articolata, quasi quanto la storia stessa della produzione industriale. Uno dei punti più discussi è proprio la nascita di questa disciplina, per cui esistono diversi approcci.

Il principale fa risalire l'origine al movimento artistico cosiddetto Arts and Crafts, nato in Inghilterra nel XIX secolo, attraverso il quale si assiste allo sviluppo delle arti applicate. Per queste il processo artistico-creativo non è fine a sé stesso, ma ha come campo di applicazione fondamentale la concezione e realizzazione di oggetti d'uso comune; tale intento riceveva un impulso e si sviluppava nel suo innovativo rapporto con i moderni sistemi di produzione ed il progresso nell'utilizzo dei materiali; ciò significava l'uscita da ristretti ambiti artigianali a favore di una produzione allargata che consentiva di allargare enormemente il pubblico destinatario degli oggetti stessi. La questione della produzione in serie è centrale nella storia del design.

Altri autori collocano la nascita del design come professione e campo di intervento più definito a inizio '900 con l'attività dell'architetto tedesco Peter Behrens per la AEG, per cui progetterà quasi tutto, dalle fabbriche, ai prodotti industriali fino alla comunicazione dell'azienda. Behrens definiva questa attività "riorganizzazione del visibile". In realtà il termine "industrial design" nasce un po' più casualmente negli Stati Uniti negli anni '40, a quanto pare citato in un documento di un ufficio brevetti.

La storia del design prosegue in tutto il XX secolo, laddove i mezzi per la producibilità in serie si intrecciano con le filosofie progettuali moderne, che vedono nell'oggetto costruito un "unicum" che tiene conto contemporaneamente delle valenze estetiche, funzionali d'uso e costruttive, tutte controllate in una logica che è tipicamente moderna e "razionalistica"; a padroneggiarla deve essere il "designer", che assurge a figura di creativo-controllore di tutto il processo a beneficio di una fruizione il più possibile allargata, asettica e quindi per così dire "democratica" di quanto viene prodotto per poter assolvere ad un determinato scopo. Basti pensare, in tal senso, al contributo fondamentale fornito dalla scuola di arti applicate del Bauhaus, vera e propria fucina di idee guida ed allo stesso tempo custode di una sorta di ortodossia dell'agire del designer nella società. Nel secondo dopoguerra le tendenze razionalistiche della progettazione si evolvono, ma lo svilupparsi del mondo produttivo continua a trainare l'idea di una progettazione per il consumo sempre più allargato.

Esistono, e si sono succedute, numerose scuole di design, che si differenziano soprattutto in base all'approccio, o alla metodologia progettuale.

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