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				 ISTITUTO STATALE D’ARTE – POTENZA 
				
				
				 CORSO  DI  GEOMETRIA DESCRITTIVA A.S. 2007-2008 CLASSI 4C e 4D PROF. LUIGI ALBANO 14 settembre 2007; OBIETTIVI DISCIPLINARI 
				La
              geometria descrittiva si pone come obiettivo la rappresentazione
              dello spazio tridimensionale su un piano bidimensionale,
              utilizzando un metodo scientifico che prevede l'esecuzione
              di due operazioni: proiezione e sezione. Utilizzando questo
              metodo si ottengono immagini corrispondenti biunivocamente con
              quanto da esse  rappresentato. 
				La 
              corrispondenza biunivoca è una proprietà degli insiemi 
              e si verifica quando ad ogni elemento di un insieme “A”
              corrisponde uno ed un solo elemento dell’insieme “ Ai
              “ . 
				Conseguenza
              di quanto in precedenza è che ad ogni punto dell’immagine
              corrisponde uno ed un solo punto dell’oggetto reale e viceversa.
              Pertanto partendo dallo spazio reale è possibile ottenere
              un’immagine e partendo dall’immagine è possibile ricostruire
              lo spazio che essa rappresenta.  
				L’esigenza
              di stabilire  una
              corrispondenza biunivoca tra l’immagine e lo spazio che essa
              rappresenta, impone che il metodo per determinarla sia
              scientifico. Infatti i metodi grafici utilizzati si fondano sulla
              genesi del fenomeno proiettivo, 
              mediante il quale il sole proiettando sul piano un
              qualsiasi corpo opaco immerso nello spazio, ne determina
              un’immagine  bidimensionale:
              l’ombra. 
				La
              proiezione  avviene,
              quindi  su base
              scientifica ed in modo da stabilire una corrispondenza biunivoca
              tra i due insiemi (Oggetto reale/immagine) tale che ad ogni punto
              dell’insieme R (oggetto  reale)
              corrisponda uno ed un solo punto dell’insieme Ri
              (immagine). 
				Un
              metodo scientifico deve avere precisi elementi con i quali
              operare. La  geometria
              descrittiva, così come razionalizzata da 
				 G.
              Monge, amplia i concetti della geometria 
				Euclidea,
              fondata sui postulati di  Euclide,
              e mediante l’introduzione del punto e della retta impropria. 
				        
				17  SETTEMBRE                                 Definizione
              degli enti fondamentali la Geometria Descrittiva non abbandona i postulati della geometria Euclidea ma li trasforma e se ne avvale, ampliandoli con il citato concetto dell'ente geometrico improprio. 
				Gli
              "ENTI GEOMETRICI FONDAMENTALI" sono: il punto, la 
				retta,
              il piano. 
				-
              un punto improprio è un punto la cui posizione è immaginata
              all'infinito. Il punto, come nella Geometria Euclidèa, non ha
              dimensioni. 
				- Una retta impropria è formata da punti
              impropri. La retta ha una ed una sola dimensione. Ogni piano
              contiene una ed una sola retta impropria e pertanto nello spazio
              esistono infinite rette improprie, poiché infinito è il numero
              dei piani. 
				- Il piano improprio è formato da punti
              impropri e da rette improprie. Il piano ha due dimensioni. Nello
              spazio esiste un solo piano improprio. 
				lo spazio a tre dimensioni della Geometria
              Euclidèa, ampliato con gli enti impropri, assume il termine di
              "spazio proiettivo". In particolare: 
				-
              la retta che possiede il punto improprio è detta retta
              proiettiva; 
				-
              il piano che possiede punti impropri e retta impropria è detto
              piano proiettivo.   
				21 SETTEMBRE                                                                   PROSPETTIVITÀ 
				Considerate
              due rette “ r “ ed “ ri ” è possibile
              stabilire tra esse una corrispondenza biunivoca. L’operazione di
              proiezione si compie fissando un centro di proiezione (O) e
              proiettando da esso tutti i punti di una retta (r); la retta
              proiettiva passando da un punto  (A) della prima retta determinerà una
              sezione della seconda. Il punto di sezione individuato (A')  sarà il
              corrispondente del punto (A) proiettato .  | 
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               L'operazione descritta in precedenza vale tanto sul piano quanto nello spazio. La situazione spaziale è rappresentata dalla proiezione effettuata dal sole (centro della proiezione) per mezzo dei raggi solari (rette proiettive) che proiettando tutti i punti dell'oggetto generano sul piano delle intersezioni che fissano il corrispondente di ogni punto sul piano che definiscono una particolare immagine che definiamo ombra. Le ombre non sono altro che immagini bidimensionali dello spazio tridimensionale. Risulta evidente come al variare della posizione del sole (centro di proiezione) cambia l'immagine ma in ogni istante ad ogni punto dell'immagine corrisponde un solo punto dell'oggetto e viceversa. l'ombra di un oggetto può pertanto definirsi come una prospettività di centro S; e con riferimento alla precedente figura 1 un bordo o spigolo dell'oggetto reale è rappresentato dalla retta "r" mentre la sua immagine è rappresentato dalla retta "r'". La geometria descrittiva pertanto utilizzando questo metodo, fisico, non ammette eccezioni. Essa utilizza due operazioni: proiezione e sezione. Il problema reale è rappresentato dalla necessità di trasferire il procedimento spaziale in un ambito bidimensionale utilizzando metodi assolutamente scientifici in maniera tale da conservare la biunivocità tra immagine ed oggetto da essa rappresentato. Il metodo adottato deve essere tale che in ogni momento sia possibile, partendo dall'oggetto determinarne l'immagini e partendo dall'immagine desumere le sue caratteristiche reali in maniera da poterlo costruire con assoluta certezza di risultato.  | 
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				 Con riferimento alla figura che precede è possibile fare alcune ulteriori ed importanti considerazioni. La prima riguarda le proprietà del punto d'intersezione tra la retta "r" e la sua corrispondente "r'"; questo punto(indicato con il pallino rosso) si definisce punto Unito ed è l'unico punto della retta oggettiva che coincide con la sua immagine U'. La seconda considerazione analizza cosa accade quando il raggio proiettante (retta proiettiva in verde tratteggiata) assume la condizione di parallelismo con la retta oggettiva "r" (disegnata in nero). In questo caso infatti il raggio proiettante (costituito da una retta proiettiva) proietterà il punto "I" della retta oggettiva, posto all'infinito e definito punto improprio (si ricorda che si definisce punto improprio quel punto che immaginiamo all'infinito e nel quale concorrono rette proiettive parallele). Ne consegue che l'intersezione del raggio proiettante con la "r'" fisserà su quest'ultima l'immagine del punto improprio I che s'indica con "ir" e si definisce punto limite della retta "r".  | 
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| 21 SETTEMBRE PROSPETTIVITÀ nello SPAZIO: CLIKKA e VAI | |